Addentriamoci dell’ecosistema vegetale che permette ad un prodotto di fregiarsi delle sue note organolettiche. Utilizzare delle botaniche, nonché delle piante officinali, di qualità, significa, nella produzione di gin, come il Gin Vettore, ottenere un distillato di alta qualità in grado di distinguersi con facilità da qualsiasi altro prodotto similare.
Cosa sono le botaniche?
Con il termine botanica o botaniche, si intendono tutte le piante del regno vegetale che a livello alimentare sono commestibili e permettono di essere utilizzate per la trasformazione o nell essere utilizzate tal quali.
Ce ne sono alcune che, nella maggior parte dei casi, vengono utilizzate per la produzione di liquori e suoi affini, come amari e distillati e che ne permettono di definirne delle qualità organolettiche e di creare dei veri e propri ventagli di profumazioni e gusti alquanto diversi tra loro.
Quali sono le più importanti da impiegare nella produzione di un Gin?
Con il termine botanica o botaniche, si intendono tutte le piante del regno vegetale che a livello alimentare sono commestibili e permettono di essere utilizzate per la trasformazione o nell essere utilizzate tal quali.
Ce ne sono alcune che, nella maggior parte dei casi, vengono utilizzate per la produzione di liquori e suoi affini, come amari e distillati e che ne permettono di definirne delle qualità organolettiche e di creare dei veri e propri ventagli di profumazioni e gusti alquanto diversi tra loro.
Ginepro
Pianta aromatica più utilizzata e di primaria importanza nella produzione del gin, senza di essa, un tale distillato non può fregiarsi del termine annesso.
Questa viene utilizzata sotto forma di bacche, sia tramite infusione che in macerazione prima di passare alla fase della distillazione.
Il nome scientifico di questa botanica: juniperus communis, ginepro comune, appartiene alla specie delle conifere, suoi semi, molto succosi, in soluzione alcolica conferiscono il tipico sapore balsamico e pungente.
Origine: vengono riconosciute 75 tipologie di ginepro, ne troviamo di diversi in natura ed ognuno presenta delle spiccate aromaticità che, se impiegabili in campo alimentare ne permettono di ampliare il bouquet aromatico, ma vediamone di alcune:
● Juniperus communis, il ginepro comune cresce prosperoso nei pendii e nelle scarpate dei monti soprattutto appenninici, in italia le bacche o coccole trovano impiego per aromatizzare carni, soprattutto arrosti di cacciagione, ma anche, prevalentemente, viene impiegato in liquoreria per la preparazione di gin e altre acquaviti. Infatti le più grandi distilleria di europa prediligono la bontà aromatica di questa botanica in quanto è la più ricca in essenza di costituenti principali da cui trarne spiccate note aromatiche, rispetto alle altre tipologie di ginepro.
● Juniperus oxycedrus, conosciuto come ginepro rosso, tipico della macchia mediterranea, soprattutto nelle zone costiere del bacino mediterraneo, con portamento eretto con un’altezza massima di 8 metri. La sottospecie di questa varietà è detto in gergo “ginepro coccolone” e i suoi frutti sono chiamati coccole, il legno pregiato viene impiegato nella produzione di imbarcazioni, travature e solai. Tramite processo di distillazione di questo legno si ottiene un olio che viene impiegato come componente di pomate, invece i suoi frutti sono impiegati in liquoristica come aromatizzanti o come componenti di ricette alcoliche come il gin.
● juniperus sabina, specie velenosa, non commestibile quindi sconsigliato il suo utilizzo a livello alimentare, ha la forma di un piccolo albero e si trova nel parco della majella dove è rischio estinzione.
● Juniperus conferta, tipica del giappone, con bacche dal colorito che tendono dal blu scuro al nero, cresce negli habitat piu aridi e sulle dune di sabbia e resistente alla siccità, chiamata anche juniperus blu pacific.
● Juniperus horizontalis, dal portamento ricadente, chiamato anche ginepro tappezzante, assume una colorazione bronzea al rossastro al violaceo fino all’argento quando cresce in climi molto freddi.
● Juniperus deppeana, varietà tipica dell’america centrale, si trova principalmente in arizona, messico, texas e nuovo messico, viene chiamato comunemente ginepro alligatore, in quanto il colore del legno, della corteccia, presenta striature grigio-verde che ricordano la pelle degli alligatori.
● Juniperus phoenicea, conosciuta anche come cedro licio, è una varietà tipicamente mediterranea, infatti è diffusa essenzialmente nella spagna orientale, in andorra, nella francia meridionale e in una piccola parte dell’italia nord-occidentale .il suo legno è di ottima qualità e le bacche sono essenzialmente utilizzate come aromatizzanti, oltre ad avere importanti proprietà fitoterapiche, nonostante la pianta sia considerata tossica. A differenza del ginepro comune le sue foglie non pungono.
● Juniperus chinensis, o ginepro cinese, è una pianta originaria della cina, del myanmar, del giappone, della corea e dell’estremo oriente russo, essenzialmente coltivata ad uso ornamentale.
● Juniperus scopulorum, o ginepro delle montagne rocciose , è una specie di ginepro originario del nord america e degli stati uniti. La pianta può essere utilizzata in vari modi: facendo bollire le foglie e la corteccia interna si ottiene un infuso per curare tosse e febbre, mentre i coni possono essere bolliti per un effetto lassativo, o per curare il raffreddore. Inoltre è possibile utilizzare una piccola quantità di bacche mature come alimento di emergenza, condimento per la carne. Infine, le bacche essiccate, se tostate e macinate, diventano un surrogato del caffè.
● Juniperus procumbens, altrimenti detta juniperus nana, è un tipo di ginepro eurasiatico e lo si trova tra i 1500 e i 2500 m di altitudine, infatti non supera i 50cm di altezza. La pianta viene coltivata essenzialmente a scopo ornamentale, grazie al suo portamento strisciante e tappezzante e il profumo pungente e gradevole.
● Juniperus occidentalis, noto come ginepro occidentale , è un arbusto o albero originario degli stati uniti occidentali.
● Juniperus squamata, il ginepro a scaglie o ginepro himalayano è una specie di arbusto di conifere della famiglia dei cipressi, originario dell’himalaya e della cina. Ampiamente coltivato come pianta ornamentale, a causa del suo fogliame bluastro e il portamento compatto, ha vinto il royal horticultural society’s award of garden merit.
● Juniperus virginiana, chiamato anche “cedro della virginia”, è una specie coltivata nell’arboricoltura da legno. Originario dell’america nord-orientale, è un albero che può raggiungere anche i 30 metri di altezza. Le foglie sono verdi-grigiastre, in parte aghiformi e in parte squamiformi. Produce delle pseudo bacche ovoidali pruinose ed erette. Le piante sono utilizzate essenzialmente a scopo ornamentale.
● Juniperus pfitzeriana, juniperus x media ‘pfitzeriana’ è una conifera dalla forma allargata, originaria dell’ asia. La pianta è un ibrido tra il juniperus chinensis e lo juniperus sabina. Comunemente utilizzato come specie ornamentale, può arrivare a crescere dai 3 ai 6 m.
Proprietà benefiche: Le bacche di ginepro hanno numerose proprietà benefiche. Tra le varie, aiutano a migliorare la digestione, hanno funzione diuretica e antimicrobica e favoriscono la contrattilità della muscolatura liscia, soprattutto di quella dell’ utero. Tuttavia, non è dimostrato che l’ assunzione di bacche di ginepro possa ridurre le malattie dell’ apparato urinario, come la cistite.
Applicando le bacche ad uso topico, si ottiene una funzione antisettica. Molti pazienti affetti da patologie reumatiche affermano che l’ olio essenziale di ginepro può migliorarne i sintomi. Frizionandolo sulla zona interessata, si potranno ottenere notevoli miglioramenti. Questo non riguarda però l’assunzione per bocca, che sembra non esercitare, al contrario, alcun effetto.
Usi principali:
La pianta di ginepro può essere utilizzata in vari modi, a partire del legno. Essendo il legno di ginepro comune fortemente aromatico, lo si può utilizzare per fare mobili di piccole dimensioni. Il legno di ginepro rosso, invece, viene impiegato per estrarre “l’olio di cade”, usato in veterinaria contro le infezioni dermatologiche. Il legno di ginepro della virginia, con durame rosso scuro e molto profumato, è utilizzato per la produzione di aste da matita.
Come l’alloro, le bacche di ginepro sono utilizzate come erbe aromatiche in cucina. Si prestano molto alla marinatura a crudo e al condimento delle frattaglie e della selvaggina in cottura. Avendo una consistenza dura, le bacche tendono a sbriciolarsi, perciò si consiglia di rimuoverle prima del servizio.
Inoltre, come già sappiamo, le bacche di ginepro si applicano all’ aromatizzazione di bevande alcoliche. Tramite distillazione etilica dal succo fermentato si ottengono bevande come acquavite di ginepro e ginepreto. Oppure, un altro metodo è quello della distillazione dell’alcol sulle bacche, da cui si ottiene il gin. Altri usi frequenti riguardano l’ aromatizzazione di bevande come la kaddikowe piwo (polonia) e di salse e conserve come la wodnjika (serbia).
Coltivazione
Si adatta bene ad habitat boschivi, montani ed aridi, in quanto è una pianta che non necessita di troppa acqua e cresce rigogliosa in zone soleggiate.
I frutti, chiamati “coccole”, conferiscono al ginepro l’etimologia di “ginepro coccolone”, da sempre impiegate dalle antiche metodologie spagiriche, perché permetteva di curare i morsi delle vipere e i suoi rami bruciati venivano impiegati per allestire degli unguenti contro reumatismi e come antidolorifico.
Ampiamente utilizzati nelle cucine di tutto il mondo, è conosciuto per il suo impiego nella produzione del gin.
Angelica
L’angelica (angelica archangelica) è una pianta appartenente alla famiglia delle apiaceae il cui aspetto ricorda molto quello delle ombrellifere.
Origine: questa tipologia di pianta cresce con facilità in molte zone dell’europa.
Proprietà benefiche: grazie al suo olio essenziale ricco di vitamine e sali minerali, l’angelica risulta un ottimo ricostituente per il nostro sistema nervoso e per combattere moltissimi fastidi. Come se ciò non fosse sufficiente,questo vegetale possiede delle proprietà espettoranti, amaricanti e sedative davvero sorprendenti.
Usi principali:
L’angelica, grazie alle sue proprietà aromatiche uniche, può essere usata in cucina, soprattutto nella preparazione dei dolci.
Questa piante però si presta molto bene nella produzione di alcolici dove le sue radici assumono un ruolo di primo piano nell’arricchire sapori e aromi. Le radici carnose dell’angelica, con il loro profumo caratteristico, diventano protagonisti grazie alla loro nota aromatica, un equilibrio tra dolce e terroso, conferisce un tocco distintivo a salse, marinature e liquori.
In particolare, le radici di angelica vengono utilizzate per aromatizzare liquori, tra cui il celebre liquore di angelica, oppure vengono impiegate come ingrediente secondario sulla produzione dei gin distillati. Un esempio lampante è quello del gin dei monti sibillini. La loro presenza dona profondità e complessità alle bevande, creando esperienze gustative uniche.
È doveroso ricordare che le sue note più aromatiche si concentrano maggiormente nei semi e nei gambi.
Coltivazione: si tratta di una pianta molto forte che resiste molto bene alle basse temperature. Per coltivare dell’ottima angelica è necessario un terreno umido e ricco di sostanze nutrienti in grado di nutrire profondamente la pianta.
Nella sua qualità finale incide notevolmente il clima che deve essere fresco e umido.
L’angelica, per essere più precisi la sua radice, è un tonico eccellente contro la stanchezza e l’astenia. Inoltre, essa si rileva come un eccellente stimolante dell’apparato digestivo. È indicata per lenire molto dolori come spasmi intestinali, dispepsia, gas intestinali.
Coriandolo
Il coriandolo o prezzemolo cinese è una pianta facente parte della famiglia delle apiaceaeche si presenta con dei fiori bianchi a ombrello.
Qualche cenno di storia:questo vegetale veniva utilizzato già moltissimi anni fa addirittura nella civiltà romana e quella egizia sia come pianta aromatica che medicinale per curare diversi disturbi come il mal di testa o la febbre.
Origine: si tratta di una pianta nativa dell’europa orientale che del medio oriente. Con il passare del tempo questo vegetale cominciò ad essere coltivato anche in tutti i paesi mediterranei e che ancora oggi sono ricchi di queste piantagioni.
Coltivazione: per ottenere il massimo dal coriandolo è necessario farlo crescere in un terreno ben irradiato dai raggi solari ma che sia caratterizzato da alcune zone d’ombra. Inoltre, la sua semina dovrà avvenire in primavera in quanto il freddo non è troppo rigido e, allo stesso tempo, il caldo non è troppo torrido.
Raccolta: la raccolta dei fiori del coriandolo deve avvenire al mattino presto quando esso risulta bagnato dalla rugiada. Successivamente essi andranno essiccati in modo da poter preservare al meglio le loro qualità organolettiche col tempo perdono molte proprietà. Per quanto riguarda i frutti, essi possono essere conservati in recipienti di vetro mentre i semi si dovrebbero conservare interi poiché la polvere di coriandolo perde aroma molto facilmente.
Principali usi:
Nella maggior parte dei casi, il coriandolo viene impiegato in diversi piatti della cucina orientale ma viene apprezzato anche come aroma di base nella produzione di gin e altri alcolici come la birra.
Ovviamente è doveroso sottolineare che ogni sua parte sarà contraddistinta da un sapore più o meno accentuato ovvero:
– I semi: vengono tritati e utilizzati per produrre il curry in quanto caratterizza da una lieve nota di limone;
– Le foglie: il loro aroma di limone risulta più accentuato e viene impreziosito da un retrogusto molto pungente.
– La radice: può essere considerata un via di mezzo fra le foglie e i semi per quanto riguarda il suo gusto.
Salvia
La salvia, o salvia officinalis, è un suffrutice, sempreverde, appartenente alla famiglia delle lamiaceae.
Origine: originaria dell’europa meridionale, la salvia è diffusa nelle zone temperate di tutto il mondo; cresce sino a 750 m di altitudine.
Proprietà benefiche: in campo fitoterapico la salvia ha proprietà stimolanti dell’intestino e della cistifellea, mentre ha un effetto balsamico ed espettorante sull’ apparato respiratorio. Inoltre abbassa la glicemia.
Per uso esterno, invece, la salvia è antisettica, oltre ad avere un effetto cicatrizzante, oltre ad aiutare nella cura delle affezioni respiratorie, come la tonsillite.
Inoltre, basterà strofinare le foglie fresche sui denti per renderli più bianchi e purificare l’ alito. Il decotto si può utilizzare, invece, in fase di risciacquo, per mantenere il colore ai capelli scuri. Picchiettato sulla pelle del viso ha inoltre una funzione detergente e astringente.
Usi principali: le proprietà aromatiche della salvia fanno si che venga ampiamente utilizzata in cucina. Ad esempio, per insaporire le carni prima di una grigliata.
Ma non solo. Come detto in precedenza, viene utilizzata anche in ambito cosmetico, per la cure di denti, pelle e capelli, e in campo fitoterapico ed erboristico, avendo proprietà antisettiche, balsamiche ed espettorante.
Coltivazione: molto adattabile, la salvia preferisce sia terreni soffici e calcarei, che substrati aridi e sassosi. La pianta ha bisogno di essere in una posizione soleggiata e calda, inoltre è necessario che i cespugli abbiano abbastanza spazio per le radici, onde evitare che le foglie si macchino di giallo. La pianta non teme la siccità ma il freddo e i ristagni di acqua, in presenza dei quali le foglie anneriscono.
Lavanda
La lavanda è una pianta molto ramificata che appartiene alla famiglia delle labiatae
Origine: la pianta di lavanda è indigena delle regioni del mediterraneo, ma è comune anche nelle regioni del sud europa.
Proprietà benefiche: i fiori di lavanda vengono utilizzati per le loro proprietà sedative e per le antispastiche esercitate in particolar modo sulla muscolatura liscia del tubo digerente e dell’albero bronchiale.
L’olio essenziale di lavanda, invece, si utilizza per via esterna: ottenuto per distillazione dei fiori, ha ottime proprietà antinfiammatorie.
Usi principali:
La lavanda ha molti usi, primo tra tutti è un aiuto contro irrequietezza e insonnia. Bastano poche gocce di olio essenziale, a uso sia esterno che interno, per sentirne l’effetto benefico.
Utile anche nella cura dei disturbi digestivi, utilizza le sue proprietà carminative e antispastiche nei confronti del tratto gastroenterico per curare anche flatulenza e coliche.
Infine, è fondamentale per trattare alcuni disturbi circolatori, sottoponendosi a balneoterapia. Quindi all’acqua termale si aggiunge qualche goccia di olio essenziale di lavanda, in cui il paziente si dovrà immergere.
Coltivazione: la lavanda è una pianta spontanea, spesso utilizzata per prevenire l’ erosione di terreni declivi poco stabili.
Timo
Il timo è un suffrutice della famiglia delle labiatae con portamento cespuglioso e fusti ramificati
Origine: è facile trovare questo arbusto in europa meridionale e nei balcani
Proprietà benefiche: le foglie essiccate di timo, sotto forma di infuso, vengono utilizzate come antispasmodico. L’olio essenziale, invece, ha una funzione antimicrobica.
Utilizzato esternamente, diventa un ottimo colluttorio per il trattamento delle infezioni del cavo orofaringeo.
Usi principali: come abbiamo già detto, il timo viene spesso utilizzato sotto forma di olio essenziale per le affezioni delle vie respiratorie, come tosse e bronchite, avendo una funzione espettorante e antimicrobica.
Molto utilizzato anche in cucina, si abbina perfettamente a ogni tipo di carne anche se, dato il suo carattere fortemente aromatico, bisogna dosarlo con cautela.
Coltivazione: la coltura del timo può durare fino 3-4 anni, in quanto, passato questo periodo di tempo, la pianta tende a lignificare. Molto sensibile alle temperature invernali, non si adatta a un clima freddo.
Rosmarino
Il rosmarino è un arbusto perenne classificato nella famiglia delle lamiaceae.
Origine: tipicamente mediterraneo, ha origine in europa meridionale e nel bacino del mediterraneo
Proprietà benefiche: spesso utilizzato in erboristeria come digestivo, sotto forma di olio essenziale ha una funzione balsamica, perché ricco di eucaliptolo. Inoltre la pianta ha mostrato di avere una forte attività antiossidante, grazie alla sua capacità di inibire l’ anione superossido.
Usi principali: grazie alla funzione antispastica del suo olio essenziale, il rosmarino viene utilizzato per trattare i disturbi dispeptici, a patto che questo sia assunto internamente.
Inoltre, la sua attività analgesica fa si che venga sfruttato anche per curare i reumatismi e i disturbi circolatori superficiali, a patto di assumerlo esternamente.
In cucina il rosmarino è ampiamente utilizzato per insaporire quasi tutti i piatti, dalla carne, al pesce, alle verdure. Viene spesso usato, inoltre, per aromatizzare bevande, vini e distillati.
Coltivazione: la pianta è essenzialmente autoctona, quindi non richiede cure particolari e si adatta tranquillamente a ogni tipo di terreno.
Cassia
Con il termine “cassia” ci si riferisce generalmente a un tipo di piante appartenenti alla famiglia delle fabaceae. Tra le varie specie, sicuramente le più conosciute sono la cassia fistula e la cassia senna. I frutti di queste piante hanno una polpa nerastra, di odore caratteristico e dal sapore dolciastro.
Origine: la pianta è originaria dell’etiopia e viene coltivata nelle regioni tropicali.
Proprietà benefiche: questa pianta viene impiegata come blando lassativo e utilizzata nella cura della stitichezza.
Coltivazione essendo una pianta africana la cassia preferisce le zone calde, anche se si adatta bene a ogni contesto. Infatti può anche resistere a temperature sotto lo zero, anche se per brevi periodi.
Finocchio
Il finocchio è una pianta erbacea biennale o perenne, appartenente alla famiglia delle apiaceae.
Origine: si ritiene che la pianta sia originario dell’asia minore, anche se in realtà è diffuso in tutta l’area mediterranea.
Proprietà benefiche:
Il finocchio, grazie alla sua capacità di migliorare la motilità gastrica, si può impiegare nel trattamento dei disturbi dispeptici. Inoltre è un ottimo rimedio contro tosse e bronchite, grazie alla sua funzione espettorante.
Usi principali: i frutti del finocchi vengono ampiamente utilizzati in liquoreria, in pasticceria e come aromatizzanti di salumi ed antipasti; invece i fusti e le guaine fogliari vengono abitualmente consumati nelle insalate o come aromi per brodo e arrosto.
Il finocchio è inoltre ricco di principi attivi che lo rendono utile nel caso di problemi come la gotta, l’ inappetenza e i reumatismi, oltre ad avere una funzione riequilibrante del ciclo mestruale.
Coltivazione: la coltura dura due anni e, per farlo, si utilizzano semi di recenti produzione. Se così non fosse, si potrebbero verificare dei fenomeni che ne impedirebbero la germinazione.
Geranio
Il geranio è una pianta da balcone, della famiglia delle geraniaceae.
Origine: originari del sud africa, sono stati importati in europa e poi si sono diffusi in tutta la macchia mediterranea.
Proprietà benefiche: il geranio presenta proprietà di tipo antinfiammatorio, antisettico e lenitivo delle mucose. Inoltre l’essenza estratta dal fiore ha una funzione calmante, utile contro stress, agitazione ed eccitabilità.
Bastano inoltre alcune gocce di essenza di geranio per trattare ferite, herpes, ulcere, stomatiti, cellulite e ritenzione idrica, da massaggiare sulle zone interessate.
Usi principali: l’utilizzo principale del geranio lo si ha nell’ aromaterapia. Infatti il fiore viene usato come antidepressivo, anti- infiammatorio, lenitivo, antisettico e astringente.
In cosmetica, invece, agisce come un tonico contrastando l’invecchiamento della pelle e la cellulite. Inoltre è un valido alleato in caso di ustioni, acne, vesciche e piaghe. Il geranio favorisce inoltre la circolazione nel caso di gambe pesanti.
L’ olio essenziale è usato invece per prevenire le punture di zanzara, oltre che per trattare vesciche, artrite e nevralgie.
In campo culinario i fiori vengono utilizzati per preparare dolci e, mentre le foglie si trovano in sciroppi, tè e tisane.
Coltivazione: l’esposizione è molto importante in quanto il geranio non gradisce il freddo intenso e, allo stesso tempo, non può essere lasciato a diretto contatto con i raggi del sole.
Liquirizia
La liquirizia è una pianta suffrutice con fusti eretti e cilindrici, della famiglia delle fabaceae.
Origine: la liquirizia ha origine dell’area mediterranea e mediorientale. La specie cresce però spontanea in italia, calabria, sicilia e spagna.
Proprietà benefiche: questa pianta è fondamentale per curare e prevenire ulcere e gastriti, grazie alla sua funzione antinfiammatoria. Tale proprietà rende la liquirizia utile anche come antispasmodico della muscolatura liscia.
Usi principali: la liquirizia ha molti usi. In erboristeria e fitoterapia si è dimostrata benefica nella cura delle ulcere dello stomaco. Inoltre ha proprietà calmanti ed espettoranti, depurative, digestive, rinfrescanti e toniche.
In dietetica, invece, viene utilizzata per correggere il sapore delle tisane, ma non solo. La liquirizia è utile anche per rendere la birra più scura, oltre a dare un sapore gradevole a liquori e dolci di pasticceria.
Coltivazione: la pianta preferisce terreni soggetti a sommersione periodica, oppure con falda alta, perciò caldi e profondi.
Genziana
La genziana è una pianta erbacea perenne, della famiglia delle gentianaceae.
Origine: la pianta ha origine in europa centro – meridionale.
Proprietà benefiche: la genziana viene principalmente utilizzata per favorire la digestione, in quanto aumenta la motilità gastrica. Inoltre è un ottimo rimedio contro l’inappetenza dei bambini e per favorire digestioni lunghe e laboriose.
Usi principali: la genziana, grazie a un elevato contenuto di sostanze amare, è un rimedio efficace per favorire l’appetito e la digestione. Allo stesso tempo, viene impiegata anche per contrastare i disturbi dispeptici.
Coltivazione: la pianta deve essere coltivata sopra i 1500 m di altezza. Se così non fosse, la concentrazione dei principi attivi decadrebbe del 50%, e la pianta perderebbe buona parte delle sue proprietà.
Chiodi di garofano
Albero sempreverde a portamento piramidale, della famiglia delle myrtaceae.
Origine: i chiodi di garofano sono originari delle molucche, anche se oggi la pianta è coltivata nelle regioni tropicali, come indonesia, zanzibar, sumatra e madagascar.
Proprietà benefiche: l’ olio essenziale di chiodi di garofano, ha un forte potere antimicrobico, antinfiammatorio e analgesico. Il suo utilizzo ha ottenuto, infatti, l’ approvazione ufficiale per trattare infiammazione e dolore di denti e gengive.
Usi principali: l’ essenza di chiodi di garofano ha il suo uso principale in fitoterapia, come antisettico, analgesico e antalgico locale. Inoltre la pianta ha funzione antibatterica e spasmolitico.
In dietetica, invece, lo si utilizza per aromatizzare alcuni piatti, stimolare la digestione e per produrre liquori. In profumeria serve a fare i “pomander”, insieme ad aranci o limoni.
Coltivazione: la pianta ha bisogno di stare maggiormente all’ ombra, oltre a necessitare di un terreno umido, ben drenato e leggermente acido. Inoltre bisogna innaffiare con regolarità in estate e diradare leggermente le annaffiature in inverno.
Olivo – foglie di olivo
L’ olivo è una pianta dal tronco contorto e la chioma rada, della famiglia delle oleaceae.
Origine: nonostante le sue origini siano incerte, è attualmente coltivato in tutto il bacino del mediterraneo e in america e australia.
Proprietà benefiche: le foglie fresche della pianta agiscono in particolare su colesterolo, glicemia e pressione arteriosa, avendo un effetto diuretico e vasodilatatore. Essiccate, invece, vengono utilizzate per creare un decotto, sfruttato contro gotta e reumatismi.
Usi principali: in medicina popolare, le foglie di ulivo sono molto utili per trattare arteriosclerosi, ipertonia, gotta, reumatismi e diabete mellito; oltre ad essere impiegate come rimedio contro la febbre.
Coltivazione: come abbiamo detto, la pianta vive in regioni con clima caldo e temperato, perciò il suo principale nemico è il freddo.
Rosa canina
La rosa canina è una pianta della famiglia delle rosaceae.
Origine: la pianta è generalmente diffusa nella fascia europea dal mediterraneo alla scandinavia, nell’asia centrale ed occidentale, nelle canarie e nell’africa del nord.
Proprietà benefiche: la rosa canina contiene molta vitamina c, al punto che veniva utilizzata come sostituto degli agrumi. I decotti ottenuti con foglie, fiori o radici, sono utili in caso di raffreddore e infezioni, oltre ad avere una funzione decongestionante, tonificante, immunostimolante ed antiallergica.
Inoltre la rosa canina è un buon diuretico, oltre ad essere utile anche in caso di mestruazioni abbondanti,congiuntiviti e fragilità tissutale.
Usi principali: i semi di rosa canina sono impiegati anche in agricoltura, per la realizzazione di antiparassitari.
In cosmesi la pianta è utilizzata per creare acque profumate, creme antirughe, pomate lenitive e maschere del viso a funzione levigante e astringente. Per trattare la pelle sensibile, si consiglia di fare impacchi a base di acqua distillata e rosa canina.
Coltivazione: la rosa canina è un arbusto comune nel sottobosco e nei luoghi ruderali e può crescere fino a 1.900 metri di altitudine. Inoltre preferisce aree con terreno profondo e ricco di limo.
Camomilla
La camomilla è una pianta erbacea annua, della famiglia delle asteraceae.
Origine: la camomilla viene coltivata essenzialmente in germania, ungheria, jugoslavia, unione sovietica, egitto e argentina.
Proprietà benefiche: la camomilla ha essenzialmente proprietà antispastiche e antinfiammatorie, per contrastare gli spasmi della muscolatura liscia. Viene perciò utilizzata per trattare infiammazioni di mucose, gengive e cute.
Usi principali: in ambito dietetico, la camomilla viene utilizzata per preparare infusi e tisane.
Per uso esterno, l’ estratto di camomilla è utile da applicare su pelli infiammate, delicate e acneiche. In cosmesi, invece, la camomilla si trova nei prodotti destinati all’uso su pelli delicate e sensibili, oltre ad essere uno schiarente naturale per i capelli.
Coltivazione: la pianta preferisce terreni forti, asciutti e sassosi, ma si adatta male ai terreni acidi. Allo stesso modo tollera i terreni salini e i terreni a ph elevato.
Anice – stellato
L’ anice stellato è un albero sempreverde appartenente alla famiglia delle schisandraceae.
Origine: la pianta è originaria del vietnam nord orientale e della cina sud occidentale.
Proprietà benefiche: l’ anice stellato favorisce la digestione, contrastando la dispepsia. Inoltre migliora l’appetito e l’espulsione dei gas, oltre a diminuire i sintomi della diarrea.
Usi principali: l’anice stellato si usa in cucina come sostituto economico dell’ anice classico, oltre a servire alla produzione di liquori come il “galliano”. Fa inoltre parte della ricetta di distillati come sambuca, pastis, sassolino e di vari tipi di assenzio.
Oltre a far parte di molte ricette orientali, cinesi e vietnamite, l’anice stellato è integrato anche della tradizione culinaria francese. Viene infatti utilizzato per aromatizzare il vin brulè.
Coltivazione: la pianta di anice stellato deve essere ben riparata dai venti freddi e asciutti. Inoltre il terreno deve essere fertile, dotato di sostanza organica, ben drenato e senza ristagni.
Zenzero
Lo zenzero è una pianta erbacea della famiglia delle zingiberaceae.
Origine: la pianta è originaria dell’ estremo oriente.
Proprietà benefiche: la principale proprietà dello zenzero riguarda i suoi effetti contro la nausea. Inoltre, assunto per forma orale, la pianta è fondamentale nel trattamento della dispepsia.
In uso topico, lo zenzero viene impiegato come revulsivo ed è presente in molti preparati antireumatici.
Usi principali: il succo fresco di zenzero può essere indicato per trattare le ustioni, mentre l’olio è un blando antidolorifico e repellente per gli insetti. Inoltre viene utilizzato in cucina orientale e occidentale, per insaporire gli alimenti, oltre che per aromatizzare infusi e tisane.
Coltivazione: lo zenzero privilegia un’ esposizione soleggiata o a mezz’ombra, mentre il terreno di coltura deve essere profondo e poco compatto.
Cardamomo
Il cardamomo è una pianta di coltivazione orientale, della famiglia delle zingiberaceae.
Origine: la pianta viene ampiamente coltivata nelle regioni tropicali e si pensa che sia naturalizzato in réunion , indocina e costa rica .
Proprietà benefiche: il cardamomo può essere molto efficace nella cura dei disturbi dispeptici.
Usi principali: masticare i semi bianchi del cardamomo rilascia un particolare odore, perciò è particolarmente indicato per l’ alitosi e per correggere il gusto delle tisane.
Ampiamente utilizzato nella cucina indiana e asiatica, è l’ingrediente principale di molti curry indiani. Inoltre, in iran e india, lo si utilizza per aromatizzare caffè e the.
Coltivazione: la pianta di cardamomo non resiste a temperature inferiori ai 10°c, inoltre non può essere coltivato in vasi piccoli. La pianta deve trovarsi in posizione ombreggiata, ma luminosa e il terriccio deve inoltre essere acido e costantemente inumidito.
Mandorla
Mandorla è il nome del seme commestibile prodotto dal mandorlo, una pianta appartenente alla famiglia delle rosacee.
Origine: pianta originaria dell’ asia.
Proprietà benefiche: a uso esterno, l’ olio di mandorla ha forti proprietà lenitive ed emollienti. Assunto come alimento, invece, ha discrete proprietà lassative e apporta notevoli quantità di grassi buoni e vitamine liposolubili.
Usi principali: la mandorla è essenzialmente utilizzata in cucina. Dalla mandorla, infatti, si ricavano alcuni derivati, come il latte di mandorla, l’olio di mandorla, la farina di mandorla e lo sciroppo di mandorla.
Coltivazione: il mandorlo si adatta molto bene al clima mediterraneo, perciò resiste sia al caldo estivo, che alle basse temperature invernali.
Sambuco
Il sambuco è una pianta a portamento arboreo o arbustivo appartenente alla famiglia delle caprifoliaceae.
Origine: la pianta ha origine in europa e asia occidentale.
Proprietà benefiche: assunto principalmente sotto forma di tisana o infuso, il sambuco è utilizzato in campo fitoterapico come diaforetico, antinfiammatorio e diuretico.
Talvolta, il sambuco viene anche impiegato per aiutare le madri che allattano al seno ad aumentare la produzione di latte.
Usi principali: oltre che in ambito erboristico, il sambuco viene utilizzato anche in pasticceria, ma soprattutto nell’ aromatizzazione di liquori e distillati.
Coltivazione: le piante vivono bene al caldo come al freddo, ma non amano i venti salmastri. Infatti sono inadatti alle zone costiere.
Luppolo
Il luppolo è un arbusto, appartenente alla famiglia delle cannabaceae.
Origine: la pianta si coltiva essenzialmente in centro europa e nei paesi nordici.
Proprietà benefiche: il luppolo viene utilizzato dalla medicina popolare come sedativo e, come tale, entra perciò nella composizione di alcune miscele per tisana, come quella alla melissa e alla valeriana.
Usi principali: in campo culinario, il luppolo è il principale ingrediente della birra. Dal punto di vista erboristico, la pianta è un ottimo rimedio, contro gli stati d’ansia, l’agitazione, l’irrequietezza e l’insonnia.
Coltivazione: il luppolo è una pianta che non si adatta ai climi caldi. Ha bisogno infatti che il terreno sia umido, temendo la siccità. Il rampicante necessita, inoltre, del freddo invernale, che permette alla pianta di prendersi i suoi mesi di riposo vegetativo.
Pepe
Da una pianta della famiglia delle piperaceae originaria dell’india, si ottiene la spezia che conosciamo come pepe nero. Sempre dagli stessi frutti, utilizzando procedimenti di lavorazione differenti, si ottengono vari tipi di pepe, come quello bianco e quello verde.
Origine:
Proprietà benefiche: molto utilizzato nella medicina ayurvedica, il pepe è una delle tre spezie che si trovano nel “trikatu”, insieme a zafferano e pepe lungo. La sua proprietà principale si esprime nel favorire la digestione e stimolare il metabolismo.
Inoltre il pepe nero ha proprietà antisettiche ed espettoranti, oltre ad essere preziosa per combattere la depressione. Infatti la piperina sembra stimolare la produzione di endorfine nel cervello, agendo con un antidepressivo naturale.
Assunto per uso esterno, il pepe sembra utile anche a combattere la vitiligine, oltre ad essere utile in caso di contusioni, al fine di eliminare il gonfiore.
Usi principali: sicuramente l’ uso principale per il pepe nero resta quello culinario. Con i grani interi si possono arricchire salami, salsicce e brodi, mentre macinandoli si ottiene una polvere che darà un tono deciso a carne, pesce, piatti di pasta, zuppe e risotti.
Grazie al suo carattere leggermente piccante si abbina perfettamente ai formaggi e verdure molto dolci, come finocchi, carote e piselli.
Coltivazione: il pepe nero è una pianta che può essere coltivata tranquillamente in vaso. Cresce con temperature superiori ai 20°c e può essere coltivata su un balcone esposto a sud, anche se le temperature non devono mai scendere sotto ai 15°c.
Cannella
L’ albero della cannella appartiene alla famiglia delle lauraceae, dalla cui corteccia si ricava l’omonima spezia.
Origine: la pianta viene dallo sri lanka.
Proprietà benefiche: la cannella, utilizzata come olio essenziale, ha una funzione antimicrobica, eupeptica e astringente.per uso esterno, l’olio di cannella combatte le infezioni locali, oltre a stimolare la circolazione. Inoltre ha proprietà deodoranti, oltre a essere impiegato come colluttorio nella cura di stomatiti e gengiviti.
Usi principali: oltre all’ impiego erboristico, la cannella è impiegata in pasticceria, oltre ad aromatizzare tisane, infusi e bevande come il vin brulè.
Coltivazione la pianta cresce essenzialmente in un clima caldo e pieno di umidità.
Menta
La menta è una pianta erbacea, perenne, della famiglia delle labiatae.
Origine: le più grandi aree di coltivazione sono ubicate in ungheria, jugoslavia, bulgaria, romania, inghilterra, marocco, italia.
Proprietà benefiche: utilizzata come correttore del gusto in numerosi alimenti e tisane, ha un’importante funzione antispastica delle cellule muscolari dell’ apparato digerente e respiratorio, oltre a vantare proprietà decongestionanti e balsamiche.
Usi principali: in erboristeria, la menta ha un’azione antisettica e rinfrescante, oltre ad essere un blando analgesico per i dolori di stomaco.
In cosmetica viene usata per aromatizzare dentifrici e colluttori, mentre è ampiamente utilizzata in campo dolciario, alimentare e liquoristico.
Coltivazione: la pianta predilige terreni ricchi, quindi bisognerà cambiare il terriccio almeno ogni due anni e, nei periodi freddi, coprirla per proteggerla.
Basilico
Il basilico è una pianta aromatica che appartiene alla famiglia delle lamiaceae.
Origine: la pianta ha origine soprattutto in asia meridionale, nello specifico in india e iran.
Proprietà benefiche: impacchi locali con foglie fresche di basilico hanno la funzione di placare le irritazioni cutanee.
Sotto forma di infuso, invece, ha funzione digestiva, antispastica, diuretica, antibiotica e antinfiammatoria l’olio di basilico viene invece utilizzato nella lotta ai reumatismi.
Usi principali: oltre alle funzioni erboristiche sopra citate, il basilico viene ampiamente utilizzato in campo culinario, per insaporire le pietanze e aromatizzare liquori e infusi.
Coltivazione la pianta non è molto difficile da coltivare, a patto che il terreno sia soffice e drenante, che il clima sia temperato e che la si innaffia abbondantemente.
Noce moscata
La noce moscata è data dai semi di myristica fragrans, un albero sempreverde della famiglia delle myristicaceae.
Origine: la pianta nasce nell’ isola molucche, oltre ad essere diffusa nel sud-est asiatico.
Proprietà benefiche: se utilizzata ad alti dosaggi, la noce moscata presenta molti effetti collaterali, perciò non trova spazio nella moderna fitoterapia.
Per la medicina popolare, invece, la spezia ha proprietà stimolanti, astringenti, sedative e carminative.
Usi principali: esternamente, l’ olio essenziale si usa per il trattamento di nevralgie, sciatica e reumatismi. Dal punto di vista culinario è ampiamente utilizzata in ambito dolciario, anche se va dosata con grande moderazione, avendo un sapore molto predominante.
Coltivazione essendo una specie essenzialmente tropicale, la pianta necessita di un clima umido e caldo.
Arance
L’arancio è un albero da frutto che appartiene alla famiglia delle rutacee.
Origine: la pianta si trova soprattutto nella zona mediterranea.
Proprietà benefiche: le arance, oltre ad essere indicate in regimi dietetici ipocalorici, contengono anche molta vitamina c.
Le foglie essiccate di utilizzano in fitoterapia come blando sedativo, diuretico e stomachico. In dosi elevate, un decotto fatte con le foglie essiccate è un ottimo rimedio naturale per contrastare la tosse.
I fiori essiccati, invece, si usano per trattare un’ insonnia lieve.
Usi principali: l’essenza di arancio viene utilizzata in campo cosmetico, per realizzare acque profumate, shampoo, bagnoschiuma e creme profumate.
In ambito alimentare, invece, l’ essenza di arancio dolce è sfruttata per preparare liquori, distillati, ma anche marmellate e gelatine di frutta.
Coltivazione: come tutti gli agrumi, l’arancio preferisce climi caldi e temperati, in cui, in inverno, le temperature non scendono mai sotto zero.
Limone
Come l’arancio, il limone è un albero da frutto che appartiene alla famiglia delle rutaceae.
Origine: si coltiva soprattutto nelle zone mediterranee.
Proprietà benefiche: il limone presenta interessanti proprietà fitoterapiche, corroboranti e stomachiche. Infatti è in grado di stimolare la secrezione di saliva e delle altre ghiandole dell’apparato digerente.
La polpa del limone, invece, è una ricca fonte di vitamina c.
Usi principali: in campo alimentare, il limone è spesso utilizzato per aromatizzare i liquori, oltre che per mascherare il sapore sgradevole di certi farmaci.
Coltivazione di tutti gli agrumi, il limone è tra quelli che possono essere coltivati anche in vaso a patto di mantenere i giusti criteri di temperatura, o di conservare il vaso in una limoniera.
Bergamotto
Il bergamotto è un albero da frutto che appartiene alla famiglia delle rutacee.
Origine: è una pianta che viene coltivata nelle zone mediterranee.
Proprietà benefiche: l’olio di bergamotto ha proprietà antinfiammatorie, disinfettanti e cicatrizzanti, mentre il succo ottenuto dal frutto pare sia dotato di attività ipocolesterolemizzante.
Usi principali: usato essenzialmente in campo culinario, il bergamotto è utile per aromatizzare tè e tisane, ma non solo, anche liquori e distillati.
In cosmesi, viene utilizzato per produrre acque e creme profumate.
Coltivazione: il terreno perfetto per la crescita del bergamotto contiene humus ed è ben drenato, profondo e fertile. La pianta cresce al meglio in zone assolate e luminose.
Cedro
Il cedro è un arbusto di media altezza, esponente della famiglia delle rutacee.
Origine: nella nostra penisola, il cedro viene coltivato soprattutto in calabria.
Proprietà benefiche: difficilmente si usa l’ olio essenziale di cedro, perchè è deteriorabile. A questo si preferisce quello ricavato dalla cedrina, una varietà di cedro.
Alcuni tipi di cedro, come il “vozza vozza”, sono particolarmente indicati per chi soffre di acidità di stomaco, mentre altri, come la “mano di buddha”, hanno scopo puramente ornamentale.
L’ estratto di cedro ha note proprietà digestive, carminative, stimolanti ad uso interno. Per un uso topico, invece, ha qualità germicide e disinfettanti. Se al succo di cedro aggiungo dell’acqua calda, otterrò una bevanda perfetta per favorire il transito intestinale, oltre a trattare la colite.
Inoltre l’ olio essenziale è un ottimo rimedio contro la cellulite, oltre ad essere consigliato per favorire la crescita dei capelli. Simile alla citronella, viene utilizzato anche come repellente per zanzare.
Usi principali: in ambito culinario il cedro è ampiamente utilizzato per preparare frutta candita e bibite gassate. La scorza viene inoltre utilizzata per decorare i dolci, oltre che per preparare le marmellate.
In ambito cosmetico, invece, è molto utile per preparare acque profumate, bagnoschiuma e creme per il corpo, oltre che profumatori d’ambiente.
coltivazione come gli altri agrumi, il cedro ha bisogno di un clima mite. Senza dimenticare, però, che tutti gli agrumi soffrono non solo il freddo, ma anche il caldo troppo intenso, che può rivelarsi, alla lunga, nocivo per la specie.
Aneto
Si tratta di una pianta il cui aroma intenso, che ricorda quello dell’anice e del cumino, viene impiegato soprattutto in particolare dalla cucina dell’europa del nord in molti piatti o per aromatizzare diversi tipi di distillati.
Origine: l’aneto è una pianta originaria del sud ovest asiatico ma, nel corso degli anni, è riuscita a naturalizzati anche in europa meridionale.
Distribuzione: questa specie è considerata rara nel territorio italiano, anche se in alcune zone viene coltivata. Nello specifico, essa si trova principalmente nel nord italia più precisamente in veneto, friuli venezia giulia liguria e trentino-alto adige e in parte al centro marche, abruzzo e molise. Aldi fuori del nostro paese si può trovare in francia, in austria e sui balcani.
Habitat: i posti ideali in cui coltivarlo sono gli orti in cui il terreno è sia calcareo sia siliceo con ph neutro, possiede dei valori nutrizionali medi e risulta abbastanza secco. Uno dei luoghi migliori in italia è sicuramente quello dei monti sibillini.
Distribuzione altitudinale: l’aneto sviluppa le sue radici ad un’altitudine compresa tra i 600 e 1000 metri.
L’aneto è una pianta ricca di proprietà benefiche che aiutano per curare diversi tipi di disturbo come ad esempio: indigestione, vomito nervoso, flatulenza, gas intestinali, spasmi.
Secondo numerosi fonti scientifiche esso favorisce l’allattamento.
Utilizzo nella distillazione:
Questa pianta aromatica viene utilizzata nella produzione di gin e altri distillati poiché, soprattutto grazie alle loro foglie e ai loro semi, riescono a combinare insieme agli altri ingredienti un gusto davvero intenso e particolare.
Coltivazione:le piante d’aneto sono davvero molto facili da coltivare in quanto sono alcune delle più robuste in assoluto. Inoltre, per ottenere il massimo delle loro qualità organolettiche, devono crescere in luoghi esposti molto bene alla luce in cui vi è un buon drenaggio dell’acqua. Non bisogna dimenticare che queste piante non amano i suoli troppo umidi e le male erbe, per cui sono necessarie ripetute sarchiature per tenere libero il terreno circostante ad esse.
Assenzio
L’assenzio è un vegetale che appartiene alla famiglia delle asteraceae che viene utilizzata in molti campi diversi per via delle sue proprietà come ad esempio quello medico e quello riguardante la distillazione di alcolici.
Origine: l’area di origine dell’assenzio è stata attribuita all’europa centro-meridionale o, per essere più precisi, negli stati che si affacciano sul mediterraneo come ad esempio la grecia e la spagna. Oggigiorno però è possibile trovarlo anche in asia, africa e in parte dell’america latina.
Habitat: il terreno perfetto in cui coltivare questa pianta straordinaria sono le colline o le zone montuose ma, soprattutto grazie alla sua robustezza, può essere coltivata anche in zone più pianeggianti vicino ai centri abitati. Per di più è preferibile piantare questo vegetale in una zona abbastanza soleggiata.
Fisiologia: l’assenzio è una pianta che si presenta con una base legnosa che diventa più morbida ed elastica a mano a mano che si raggiungono le foglie. Inoltre, il suo fusto abbastanza rigido si presenta con una colorazione grigio-verde mentre le sue foglie sono contraddistinte da un verde brillante.
Principali usi:
Solitamente questo ingrediente veniva utilizzato per produrre l’omonimo distillato ma, soprattutto nel xix secolo venne bandito in quanto provocava una grande dipendenza. Oggigiorno invece, questo distillato risulta meno concentrato e più adatto per correggere alcune bevande come il tè marocchino.
Lavanda
La lavanda è una pianta spermatofite appartenente alla famiglia delle lamiaceae che si contraddistingue per la sua infiorescenze a spiga dal profumo molto intenso.
Qualche cenno storico: questa pianta è stata da sempre usata per le sue proprietà antiemetiche, antisettiche, analgesiche, battericide, vasodilatatorie, antinevralgiche. Inoltre, non bisogna dimenticarsi che la lavanda veniva utilizzata anche come un sedativo molto leggero.
Distribuzione: tutte le diverse tipologie di lavanda crescono soprattutto nei territori vicino al mediterraneo soprattutto nell’africa. È doveroso sottolineare che alcune di esse crescono rigogliosamente in india.
Habitat: il terreno perfetto in cui la lavanda può affondare le sue radici varia in base alla varietà a cui appartiene. Per quanto riguarda il clima quello ideale avrai dal temperato al subtropicale.
Aspetto: solitamente la lavanda presenta un fusto rivestito con una corteccia che può variare dal rossastro ad un verde intenso, delle foglie verdi che crescono principalmente sulla base caratterizzate da delle forme molto particolari e con delle radici molto legnose. Ovviamente non bisogna dimenticarsi dei fiori dalla tipica colorazione violacea e dal profumo molto intenso.
Principali usi:
Questo vegetale viene impiegato in molti modi diversi.
Il primo di questi è l’utilizzo nella distillazione di alcolici come il gin: esso riesce a donare una nota aromatica davvero singolare e unica nel suo genere.
Il secondo utilizzo riguarda invece la profumeria, in cui si utilizza il suo olio essenziale per produrre dei profumi davvero sorprendenti.
Infine, la lavanda viene impiegata anche dell’aroma terapia in quanto risulta perfetta per combattere stati di depressione, diminuire la pressione arteriosa e per riequilibrare il sistema nervoso.
Mela rosa dei monti sibillini
La mela rosa dei monti sibillini, detta anche mela rosa marchigiana, rientra varietà di mela domestica della famiglia delle rosacee.
Origine: è un frutto italiano tipico dei monti sibillini, per essere più precisi della zona del tronto che cresce spontaneamente da moltissimi anni in questo territorio.
Habitat: il terreno migliore per coltivare questa varietà di mela è necessario farla crescere nei territori collinari tipici dei monti sibillini.
Aspetto: la mela rosa nasce da un albero rustico, molto adattabile, resistente al freddo, di medio-elevato vigore, assurgente o espanso, compatto che fruttifica su rami misti. È doveroso ricordare che può essere di tue tipi ovvero:
– A franco piede: molto più resistente alle intemperie ma richiede più tempo per fruttificare;
– Innestato:questa varietà comincia a produrre frutti in un tempo nettamente inferiore alla precedente;
Infine, non dimentichiamoci di parlare del frutto di questo vegetale che si presenta con una forma irregolare, asimmetrico, leggermente appiattito ma allo stesso tempo croccante e zuccherino.
Principali usi:
La mela rosa dei monti sibillini può essere consumata anche in purezza oppure per preparare dei dolci molto gustosi e semplici.
Questo però non è il suo unico utilizzo poiché, grazie al suo sapore unico e alla sua particolare fascia aromatica, viene impiegata nella distillazione di un grande prodotto locale: il gin dei monti sibillini.
Melissa
La melissa è una pianta aromatica appartenente alla famiglia delle lamiaceae caratterizzata dai dei fiori labiati molto particolari.
Origine: si tratta di una pianta aromatica che veniva già utilizzata in passato da alcune civiltà come rimedio naturale per curare diversi mali.inoltre esso veniva usata dai greci per tenere lontano gli insetti dalle coltivazioni ed è proprio per questa ragione che si chiama in questo modo.
Habitat: la melissa è una pianta molto particolare in quanto ama un terreno profondo e umido in cui poter far germogliare le sue radici. Per quanto riguarda il clima questa pianta aromatica ne predilige uno caratterizzato da delle temperature non troppo elevate.
Aspetto: questo vegetale si presenta con un fusto molto eretto e ben ramificato in modo da raccogliere numerose foglie verdi cuoriformi e dei fiori bianchi e rosa..le sue radici invece sono molto sottili e lunghe in modo da raggiungere nel terreno una certa profondità.
Principali usi:
Grazie alle sue proprietà benefiche la melissa viene utilizzata in moltissime preparazioni come ad esempio tisane o infusi. Tuttavia questa pianta aromatica viene molto apprezzata per la sua nota aromatica simile a quella del limone ed è proprio per questo motivo che viene utilizzata nella produzione di molti distillati come ad esempio il gin dei monti sibillini.
Conclusioni
Questi botanicals, conosciuti anche in italiano come botaniche, sono stati selezionati nel corso del tempo per poter creare dei distillati nazionali e internazionali davvero di elevata qualità.Ebbene sì, anche se può sembrare una cosa surreale, è giusto precisare che la distillazione è stata ed è ancora oggi un processo produttivo molto particolare,frutto di numerosi esperimenti e di ricette antichissime tramandate da generazione in generazione che solamente alcune persone sono riuscite a mettere in pratica e a renderle uniche e segretissime.